L’ipercheratosi, ovvero un aumento eccessivo dello strato epiteliale della pelle, può dar vita nei piedi a vari tipi di callosità come occhi di pernice, calli e duroni. Queste anomalie del derma sono antiestetiche, fastidiose e, se non trattate, possono diventare anche dolorose.
L’ipercheratosi è una reazione di difesa della cute a vari tipi di insulti meccanici come lo sfregamento e l’eccessiva pressione. Le cellule epidermiche vitali reagiscono alla minaccia aumentando la produzione di cheratina, che provoca un ispessimento più o meno localizzato dello strato corneale, la parte più superficiale della pelle.1
Quando il corpo non riesce a smaltire la produzione epiteliale in eccesso, si forma una massa compatta di pelle certamente non bella a vedersi e che, in alcuni casi, può causare fastidio, dolore e rendere persino difficile la deambulazione.
Impariamo a distinguere le tipologie di callosità e scopriamo come eliminarle risalendo alle vere cause che le determinano.
Tipologie di ipercheratosi
L’ispessimento anomalo della pelle superficiale provocato dall’ipercheratosi determina nei nostri piedi la presenza di eccessi localizzati di pelle dura, secca, rugosa solitamente dal colore giallastro.
Le ipercheratosi si possono suddividere in due grandi categorie:
- Ipercheratosi profonde: calli (o tilomi) e occhi di pernice (o helomi);
- Ipercheratosi superficiali: duroni.2
Vediamo come distinguere le diverse tipologie di callosità in base alle loro caratteristiche.
Calli
I calli sono caratterizzati da un cuore centrale di cheratina chiamato nucleo. Questo nucleo è formato dal cumulo di cellule morte che il corpo non riesce a smaltire. Con il passare del tempo, il cuore del callo è destinato a crescere assumendo la forma di un cono.
A causa della pressione esercitata dal peso corporeo durante il passo e la stazione eretta, il cono di cellule morte comprime i tessuti sottocutanei sollecitando le terminazioni nervose. Questo è il motivo principale per cui il callo può causare dolore e, nei casi più gravi, problemi a camminare.
I calli – o tilomi – a loro volta vengono suddivisi in:
- Ipercheratosi dure. Hanno un aspetto vetroso traslucido, al tatto hanno una consistenza solida e possono presentare anche delle piccole macchie più scure;
- Ipercheratosi vascolari. In questo callo è presente una piccola punta di derma che contiene alcune papille vascolari, delle piccole macchie scure. Sono molto sensibili al tatto, molto dolorosi e possono sanguinare con facilità. In genere si associano ai geloni.
- Ipercheratosi neurovascolari. Questi calli affliggono maggiormente le persone che hanno una pelle fine. Le papille vascolari e i filetti nervosi che si trovano fra le masse cornee provocano alcune macchie sulla superficie del tiloma. Le ipercheratosi vascolari sono molto dolorose e molti pazienti riscontrano un costante fastidio, anche quando su questo tipo di callo non viene esercitata pressione.
- Ipercheratosi granulose. Chiamate comunemente calli miliari, sono piccole masse morbide e compatte che possono presentarsi su tutta la pianta del piede.3
Occhi di pernice
Gli occhi di pernice rientrano nella categoria delle ipercheratosi molli e insorgono tra le dita dei piedi. Questo tipo di callosità è morbida proprio a causa dell’umidità presente negli spazi interdigitali.
In questo caso, l’ipercheratosi ha una forma rotondeggiante di colore biancastro con al centro un piccolo punto nero e ha un’estensione minore rispetto ai calli. Per questo motivo, l’accumulo delle cellule morte forma un cono di cheratina capace di andare più in profondità causando un fastidio maggiore.
L’occhio di pernice – o heloma – insorge con maggiore frequenza nel quarto spazio interdigitale e può presentarsi anche a specchio, un callo di fronte all’altro. Inoltre per la sua particolare posizione può associarsi a infezioni fungine del piede. In questo caso è possibile avvertire anche altri sintomi come calore e prurito.
Duroni
I duroni sono delle ipercheratosi superficiali diffuse, ovvero interessano una superficie maggiore di pelle rispetto alle due precedenti forme descritte. In genere, i duroni si formano nell’area metatarsale del piede, hanno una forma meno circoscritta, sono privi di nucleo e possono essere dolorosi o asintomatici. I duroni possono presentarsi anche con un tappo cheratinico centrale.4
Perché si formano i calli?
Le ipercheratosi sono un problema da risolvere, certo, ma sono anche un campanello d’allarme che ci segnala che qualcosa nel nostro piede non sta funzionando come dovrebbe.
In generale possiamo individuare diverse cause come:
Tipo di calzatura utilizzata
Scarpe troppo larghe o troppo strette possono dar vita a vari disturbi al piede. In questo caso, i calli sorgeranno nei punti in cui la calzatura esercita una pressione maggiore o un costante sfregamento. Solitamente, i calli causati dall’utilizzo eccessivo di calzature stringenti insorgono al tallone, nella parte laterale dell’alluce e del quinto dito. Le scarpe con un tacco eccessivamente alto o che presentano delle irregolarità plantari possono provocare la formazione di calli tra il secondo e il quarto metatarso. Le persone più soggette a sviluppare dei calli a livello plantare sono coloro che trascorrono molte ore in piedi e coloro che devono indossare delle calzature non fisiologiche, come le scarpe antinfortunistiche.
Stile di vita
L’ipercheratosi può presentarsi sia in persone sedentarie sia in persone molto attive. Le persone sedentarie, che tendono ad aumentare il peso corporeo, possono soffrire di un’ipercheratosi da sovraccarico. Per contro, gli atleti possono sviluppare una ipercheratosi da stress meccanico a causa dell’elevata attività fisica. Inoltre esistono particolari categorie di atleti più propensi alle ipercheratosi come ad esempio le ballerine che sottopongono i loro piedi a sovraccarichi pressori e microtraumi ripetuti.
Patologie
Alcune patologie possono generare dei fenomeni infiammatori a carico della cute e delle articolazioni sottostanti (borsiti). Le persone affette da patologie come insufficienza vascolare periferica, il diabete e l’artrite reumatoide, possono sviluppare più facilmente delle ipercheratosi ai piedi. I soggetti diabetici sviluppano più frequentemente delle ipercheratosi plantari delle teste metatarsali, in particolare su secondo e terzo dito mentre i soggetti affetti da artrite reumatoide tendono a sviluppare l’ipercheratosi sulla seconda testa metatarsale.5
Deformità del piede
Una ipercheratosi in un determinato punto del piede potrebbe essere causata da sporgenze ossee non diagnosticate oppure da una frattura ridotta in maniera non corretta. Le persone affette da patologie alle piccole dita, come dita a martello e dita in griffe, sono più soggette a callosità come gli occhi di pernice. I calli interdigitali si formano a causa dell’eccessiva vicinanza e lo sfregamento continuo tra un dito e l’altro e sono frequenti anche in coloro che soffrono di alluce valgo.
Deficit posturali
I calli possono formarsi a causa di errori posturali provocati da uno scorretto appoggio plantare. Le callosità che si formano in conseguenza di una deformità dell’arco plantare sono definite ipercheratosi meccaniche e si localizzano nel punto di maggiore appoggio. Nei piedi piatti è possibile trovare una callosità diffusa, in quanto gran parte della volta plantare è a contatto con il suolo. Nel piede cavo, le callosità si localizzano maggiormente sotto la prima e la quinta testa metatarsale e sul margine mediale del calcagno. Nel piede varo, le callosità possono formarsi più facilmente sul bordo esterno del piede e nell’area del metatarso mentre un piede valgo ha più possibilità di sviluppare delle callosità sul bordo interno del piede e sul tallone.6
Riuscire ad individuare la causa primaria che provoca la formazione del callo non è sempre semplice ma è importantissimo per poter risolvere il problema alla radice.
Diagnosi, trattamento e prevenzione
Come abbiamo visto, la presenza di ipercheratosi ai piedi può celare problemi importanti oppure può essere solo il risultato dell’utilizzo prolungato di una scarpa di scarsa qualità.
Per prevenire le ipercheratosi è quindi bene dotarsi di calzature comode e di qualità. Avere sempre buona cura dei piedi, frizionando le lesioni con una pietra pomice dopo la doccia o un pediluvio in acqua calda. Inoltre, l’utilizzo di creme emollienti può mantenere la pelle morbida ed elastica.
Se i calli causano dolore e difficoltà di deambulazione è necessario rivolgersi al più presto a un medico specialista.
L’anamnesi per determinare lo stato di salute del piede comprende una grande quantità di informazioni come le abitudini quotidiane del paziente, la presenza di eventuali traumi, fratture, patologie o malformazioni ereditarie. Il medico, attraverso l’osservazione e la palpazione, proverà ad individuare la sporgenza ossea coinvolta e può richiedere una baropodometria, lo studio della pressione esercitata sul piede.7
A seconda del caso clinico, il medico può consigliare delle pedicure curative, che prevedono la rimozione indolore della callosità con strumenti sterili. Successivamente lo specialista può prescrivere l’utilizzo di ortesi plantari, in modo da distribuire correttamente il peso a terra, e delle ortesi interdigitali per diminuire la pressione esercitata dalle calzature sulle piccole dita.-
Quando i rimedi conservativi non sono più sufficienti, può rendersi necessario ricorrere ad un’operazione chirurgica per rimuovere le deformità ossee o articolari responsabili della formazione delle ipercheratosi.8
- D’amico, Antonio. “Le terapie podologiche al servizio dell’anziano”, Il Podologo in medicina, n.170, aprile/maggio/giugno 2012, pag. 27
- Peluso, Pietro. “Ipercheratosi”, Salutare informazione gratuita di Salute e Benessere, 02/10/2010, pag. 16-17
- Ivi
- Chiodini, Chiara. “Calli e dintorni, mali dei piedi”, Il nuovo collegamento, pag.39 – 43
- Radice,Marisa.”Dalla biomeccanica alla posturologia: modelli funzionali confronto per la realizzazione di ortesi plantari podologiche.”, Università degli studi di Genova, 2012/2013, pag.148-149
- Rotella, C.M., Ricca, V., Mannucci, E. “L’obesità”, SEE – Firenze, 1997
- Chiodini, Chiara. “Calli e dintorni, mali dei piedi”, Il nuovo collegamento, pag.39 – 43
- Peluso, Pietro. “Ipercheratosi”, Salutare informazione gratuita di Salute e Benessere, 02/10/2010, pag. 16-17